Con Gesú nella barca (Mc 4,35-41; 6,45-52; 8,13-21). Contributo allo studio del discepolato nel Vangelo di Marco
Dariusz Kotecki
Biblica et Patristica Thoruniensia. Series Monographiae
Wydawnictwo Naukowe Uniwersytetu Mikołaja Kopernika
Un tratto essenziale del Vangelo secondo Marco è il fatto che, dal momento delle prime vocazioni (1,16–20), Gesù si muova sempre accompagnato almeno da qualcuno dei discepoli. Al cammino di Gesù corrisponde un cammino parallelo dei discepoli. Il cammino di Gesù si compie per lo più a piedi, ma abbastanza frequenti sono anche i suoi movimenti in barca sul mare di Galilea. Sei volte Marco nel suo vangelo segnala lo spostamento marino in barca: 4,35–41 cf. 5,1; 5,21; 6,32; 6,45–52 cf. 6,53; 8,10; 8,13–21. Quattro di questi spostamenti vengono presentati come traversate del mare: 4,35–41; 5,21; 6,45–52; 8,13–21, ed in questi passi tre volte l’evangelista menziona espressamente che nella barca, insieme a Gesù, si trovano i suoi discepoli (cf. 4,35; 6,45.51; 8,14, cf. 8,10). Queste tre scene sono anche gli unici episodi sul mare che vengono elaborati dall’evangelista in forma narrativa. I discepoli, essendo nella stessa barca con Gesù, grazie a questa situazione di particolare intimità, vengono formati da Gesù. Al centro della nostra ricerca si pone la domanda, se secondo la descrizione del Vangelo di Marco, si possa parlare di una specifica formazione che ricevono i discepoli in occasione dei tre eventi nella barca. La domanda centrale comporta altri interrogativi: in quale modo e per quale scopo Gesù forma i suoi discepoli nella barca? Come i discepoli accolgono questa formazione? In quale relazione si trova questa formazione dei discepoli con le altre tappe di formazione presentate dall’evangelista?